mercoledì 7 aprile 2010

IRINA E LA PIANTINA MAGICA

INVENTATA DA CLARA - anni 9

scritta da mamma Alessandra
inviata da maestra Patrizia


La notte di Natale, uno gnomo del bosco entrò in casa di Irina e lasciò un regalo sotto l'albero. Era una piantina con un biglietto che diceva: PIANTINA MAGICA DEV'ESSERE ANNAFFIATA TUTTI I GIORNI.
Annaffia oggi, annaffia domani, la piantina diventò sempre più alta. Dopo due settimane arrivava già al soffitto.

"Non può più stare in casa!" disse la mamma di Irina. "Mica possiamo fare un buco nel soffitto!"
Irina allora portò la piantina in solaio, lasciandola uscire dalla finestrella sul tetto. Passarono i mesi, e la piantina diventò così alta che, guardando il cielo, Irina non riusciva più a vederne la cima. Finchè un bel giorno, salendo in solaio, Irina trovò una bella sorpresa: ai piedi del vaso c'era una personcina luminosa, non più alta di un vasetto di marmellata, con una grossa macchia di cioccolata calda sulla maglia.
"Io abito sulla stella che c'è sopra il tetto di casa tua!" disse l'omino con l'aria piuttosto arrabbiata.
"E come sei arrivato fin qui?"
"Facile, scivolando lungo la piantina!"
"Vuoi dire che la mia piantina arriva fino alla tua stella?"
"Già ed è proprio questo il problema. La tua piantina con le sue foglie fa il solletico alla mia stella, quella dal gran ridere si scuote tutta, e noi che stiamo sopra finiamo sempre per rovesciarci addosso la cioccolata!"
"Oh capisco" disse Irina "proverò a parlarne con gli gnomi del bosco."
L'omino luminoso salutò Irina e disse che sarebbe tornato il giorno dopo.
Irina corse nel bosco e venne subito ricevuta dal capo degli gnomi.

"Ancora gli omini della cioccolata!" esclamo il capo degli gnomi dopo aver ascoltato il racconto. "Quelli fanno sempre storie."
Poi frugò nella tasca e tirò fuori un fischietto.
"Questo è un fischietto per lumache" disse "dallo a quel signore e digli di tornare a casa sua e fischiare forte, così le lumache saliranno a mangiare le foglie che fanno il solletico alla loro stella."
Il giorno dopo Irina consegnò il fischietto all'omino luminoso che ringraziò e sparì arrampicandosi svelto svelto su per la pianta. Quella fu l'ultima volta che Irina lo vide. Da allora ogni sera Irina guarda in su e dice buona notte alla sua stella e ai buffi omini di luce che passano le giornate a bere cioccolata calda in mezzo al cielo.
Poi, prima di addormentarsi, resta in ascolto e le sembra di sentire un fischietto.

BRAVISSIMA CLARA
è proprio una bellissima e simpatica favola

grazie alla mamma ed anche alla sua maestra


6 commenti:

Marianna ha detto...

Bellissima questa favola!!!
Vorrei tanto anch'io che uno gnomo mi portasse una piantina... non ho proprio il pollice verde e quella finalmente durerebbe
però NON dovrebbe essere troppo magica...non vorrei dover fare un buco nel soffitto!!!
Marianna

3bin3a ha detto...

se hai voglia c'è un premio per te da me

Anonimo ha detto...

la fiaba è veramente tenera!
francesca ilotte
ilotte.francesca@libero.it

Canta fiabe ha detto...

Ti ringraziò moltissimo, il mio sogno è di portare un po' di tenerezza e saggezza nella realtà, cosa di cui le fiabe sono piene

Canta fiabe ha detto...

Non voglio premi, l'ho dedicata col cuore

Anonimo ha detto...

Scusate ma questa favola è stata scritta da Mario Sala Gallini e pubblicata da De Agostini nel libro STORIE DELLA BUONANOTTE nel 2001. Dovreste fare un po' più attenzione a quello che pubblicate in rete, esiste una legge che tutela gli autori e le loro opere. Non farò niente anche perché sono passati molti anni ma davvero vi inviterei a muovervi con più attenzione in questo campo. Mario Sala Gallini