martedì 11 gennaio 2011

RABBIOSELLO SE NE VA

inventata da ALESSANDRO anni 6 e mezzo
spedita da mamma Luana

C’era una volta, in un paese neanche troppo lontano da qui, un bambino di nome Alessandro che improvvisamente iniziò a fare tantissimi capricci.
Ma non era capricci normali, noooooo.
Certe volte era così arrabbiato, ma così arrabbiato, ma così arrabbiato, che neanche lui riusciva a capire perché era tanto arrabbiato.
La mamma di Alessandro era molto triste perché le dispiaceva moltissimo vedere il suo piccolo sempre triste e scontento.
Era difficile per lei far finta che nulla accadesse: Alessandro faceva le bizze e le “brutte scene” ad ogni piccola difficoltà.
Per esempio: se faceva un gioco con tutti i suoi compagni e la sua squadra perdeva, erano guai: Alessandro iniziava a gridare più forte di una scimmia urlatrice che non era giusto, lui voleva vincere la gara!
Nonostante la mamma lo accarezzasse dicendogli che non è importante vincere, è importante partecipare, Alessandro era sempre molto arrabbiato.
Un giorno, addirittura, lanciò una sedia contro la mamma che cercava soltanto di consolarlo e spiegargli che non si può sempre vincere.
E non era soltanto un problema di vincere le gare con gli amichetti,nooooooo!
Alessandro rispondeva male alla mamme e al papà, e non lo aveva mai fatto prima!
Beh, a dire il vero, qualche volta gli era già capitato, ma non così spesso, e poi bisogna sempre chiedere scusa e cercare di non farlo più.
Quando invece un bambino è sempre scontento e arrabbiato soprattutto con i genitori allora bisogna capire se c’è qualcosa che non va.
La mamma di Alessandro un giorno, stanca di tutti quei capricci, quelle lacrime e quelle bruttissime “scene”, abbracciò con dolcezza il suo bambino e gli chiese:
“Tesoro di mamma, a me dispiace tanto quando mi tratti male, e quello che fai mi ferisce e mi fa anche arrabbiare. Però io sono la tua mamma e sono disposta a perdonarti. Ma se ti comporti male con gli altri bambini, o gli altri genitori, questi non sono disposti a sopportarti così come faccio io. Per andare tutti d’accordo, bisogna per forza considerare che esistono delle regole. Queste regole possono sembrare noiose, e forse lo sono un po’, però rispettarle ci aiuta a vivere meglio e a farci tanti amici. Lo capisci?”
Alessandro non era tanto convinto, anche se in cuor suo, sapeva che la mamma aveva ragione. Cercò di ascoltare i consigli della mamma, ma purtroppo continuava a comportarsi in modo incomprensibile.
Era strano, davvero strano, che un bimbo dolce come lui diventasse improvvisamente tanto tanto tanto arrabbiato.
La mamma un brutto giorno si arrabbiò a sua volta, perché le mamme sono tanto pazienti, ma sono anche degli esseri umani che si stancano, e sbagliano, certe volte. E quindi diede a Alessandro tante sculacciate perché si era comportato davvero molto male.
Il cuore della mamma piangeva forte, perché non avrebbe mai voluto fare del male al suo bambino.
Quando riuscirono entrambi a calmarsi, iniziarono a parlare con un po’ di calma.
“ Come mai sei sempre arrabbiato?” chiese la mamma.
“Non lo so, non lo so davvero…” rispose Alessandro.
“Sei sicuro di non saperlo?”
“Veramente, forse lo so di chi è la colpa dei miei cattivi comportamenti…”
“Davvero?” esclamò curiosa la mamma “E di chi sarebbe la colpa?”
“Di Rabbiosello…”
“Rabbioselloooooo? E chi è Rabbiosello?”
“E’ fatto di nuvole e vento, e non lo sento arrivare… Si materializza all’improvviso e il cuore inizia a battere forte, la testa mi scoppia, la faccia diventa tutta rossa e ho voglia soltanto di rompere tutto.”
“Ma Rabbiosello è un tuo amico?” chiese la mamma
“Certo che no! Non è affatto un mio amico. Anzi, io non lo cerco proprio!
E’ lui che cerca sempre me.”
“E allora caccialo via, se non vuoi stare con lui!”
“Non è facile, è più forte di me. Come posso fare, mamma, a cacciarlo via? Me lo spieghi tu, eh?” rispose Alessandro in modo sgarbato.
La mamma, allora, disse una cosa molto strana: “Puoi provare a mandarlo via con una formula magica!”
“A me sembra proprio una cretinata!” disse rabbiosamente Alessandro.
A quel punto la mamma fece una cosa che di solito le mamme non fanno mai. Si mise a piangere, sempre più forte, fin quando Rabbiosello fuggì via.
Forse le lacrime delle mamme sono più forti delle formule magiche, questo non lo so.
Magari è proprio così.
Alessandro, libero da quello spiritello maligno, prese il viso della sua mamma fra le mani e le disse dolcemente:
“Non è una cretinata, mamma. La formula magica non è affatto una cretinata.”
E allora la mamma e Alessandro si abbracciarono forte e inventarono una formula magica per scacciare via Rabbiosello ogni volta che fosse tornato a diffondere la sua super mega rabbia:
“ Rabbia, rabbia, rabbia mia, con un soffio ti spazzo via!”
Da quel giorno, Alessandro imparò a gestire la rabbia, che non è poi una cosa molto cattiva. Arrabbiarsi è normale, l’importante è non esagerare mai e capire quando ci si deve fermare.
I bambini non sono mai cattivi.
La rabbia, invece, sì.

BRAVISSIMO ALESSANDRO
proprio una mega-favole
in molti dovremmo usare la tua formula magica

3 commenti:

Psycho-Mum ha detto...

Bravissimo Alessandro, bella storia davvero! In quanto a Rabbiosello, con un Superboy come te non ha proprio alcuna speranza di vincere! :D

Marzia ha detto...

Favola perfetta per il mio Rabbiosello che si chiama anche lui Alessandro!! Speriamo che il racconto faccia scappare anche a lui il malumore! Marzia

Anonimo ha detto...

Splendida!!! Bravissimo Alessandro, hai una dote da non sottovalutare. Ciao Tania